Emme 3 lavora con i più importanti laboratori dei più diversi segmenti di mercato, tra i quali: ambientale, farmaceutico, alimentare, chimico e biologico. Fin dalla fondazione nel 1980, l’azienda seleziona la migliore strumentazione scientifica da laboratorio in modo da proporre ai propri clienti solo il meglio del mercato
Non è un’attività semplice, ma richiede sensibilità, competenza, esperienza, ma soprattutto, l’instaurazione di rapporti di fiducia duraturi.
Quali principi seguire dunque per preferire alcuni marchi rispetto ad altri?
E soprattutto, come riconoscere, tra gli altri criteri fondamentali, qualità, affidabilità, robustezza e produttività?
Poniamoci prima di tutto le seguenti domande: in che modo e perché affidarsi a strumentazione di qualità porta vantaggi al laboratorio? Perché accontentarsi della soluzione più economica è quasi sempre un cattivo investimento?
Per rispondere a queste prime due domande, facciamo un semplice esempio. La ISO 9001:2015 è la norma pensata per essere utilizzata da organizzazioni e aziende di qualunque dimensione o settore, riconosciuta a livello internazionale per la creazione, implementazione e gestione di un sistema di controllo della qualità. In quanto norma internazionale, la ISO 9001 è riconosciuta come base per creare un sistema che assicuri la soddisfazione del cliente e, perciò, molte aziende la prevedono come requisito minimo per i propri fornitori. Per raggiungere gli standard di qualità richiesti dalla certificazione, è necessario che un’azienda investa denaro, la cui spesa rientra attraverso rapporti commerciali stipulati con i clienti. Rinunciare alla certificazione e non raggiungere questi requisiti costerebbe molto da un punto di vista commerciale.
Per intenderci, dunque: quando valutiamo il prezzo della qualità chiediamoci sempre quanto ci costerebbe rinunciare a essa. A quale fetta di fatturato dovremmo rinunciare a causa della scarsa performance della strumentazione, alla difficoltà di utilizzarla, alla scarsa automazione, ai costi extra del personale necessario per sopperire alle problematiche e al costo dei fermi macchina?
Con queste domande in mente andiamo ad analizzare gli otto criteri più importanti per selezionare strumentazione scientifica da laboratorio affidabile e di qualità:
- Tecnologia d’avanguardia
- Semplicità d’uso
- Elevato grado di automazione
- Bassi costi di gestione
- Sicurezza
- Rispetto delle normative vigenti
- Flessibilità
- Affidabilità e supporto a lungo termine
1. Tecnologia d’avanguardia
L’evoluzione tecnologica si muove ormai da anni in maniera trasversale e corre sempre più veloce in tutti i settori. Il mondo della strumentazione scientifica non fa eccezione e si adegua a tale tendenza tecnologica con crescente velocità. D’altra parte, è sempre più difficile ideare, progettare e costruire strumentazione scientifica da laboratorio davvero innovativa, che riesca a essere produttiva e vantaggiosa allo stesso tempo. Un’eccezione è la nuova serie di dissolutori ERWEKA DT950 per l’analisi delle compresse e delle pastiglie nei test di rilascio secondo farmacopea. Questa nuova famiglia di strumenti, dotati di un’architettura modulare, cresce con le esigenze del laboratorio e consente di passare da un semplice strumento stand alone, a un sistema automatico di analisi online HPLC o UV/VIS. Altra caratteristica davvero innovativa è la presenza di una unità di elaborazione on board, basata su una nuovissima e adattabile piattaforma software e hardware, sulla quale è possibile implementare ogni funzionalità futura. In questo modo, il laboratorio si assicura la garanzia che il proprio strumento sia sempre al passo con i tempi, pronto già ora per le esigenze di domani.
2. Semplicità d’uso
Al giorno d’oggi non basta più solo uno strumento robusto per soddisfare le esigenze dei laboratori. La parte fisica e materiale della strumentazione (il cosiddetto hardware) viene sempre più spesso percepita prevalentemente attraverso la sua interfaccia software, il touchscreen, che è sempre più grande, o tramite la schermata del software di controllo, la user interface. Il connubio tra hardware e software è spesso spinto giocoforza ai massimi livelli allo scopo di ridurre l’errore umano e i tempi di apprendimento e standardizzare il più possibile il processo di analisi.
Uno tra i migliori esempi di applicazione del concetto della semplicità d’uso è senz’altro la serie di distillatori Kjeldahl VAPODEST® che fin dal modello base offrono un touchscreen che guida l’utente nella corretta definizione del metodo di analisi. Un altro esempio è costituito dal mulino da laboratorio P-14 della Fritsch. Questo è lo strumento ideale per la macinazione di campioni vegetali in chicchi, erba e fieno, polveri chimiche e farmaceutiche, legno, tabacco, materiali plastici in pellet e in granuli, ecc. La grande disponibilità di accessori e setacci ne fanno uno strumento molto versatile, e soprattutto, l’innovativa modalità di inserimento ed estrazione delle parti macinanti e della camera di lavoro lo rendono estremamente facile e veloce da pulire. Setacci e rotori in diversi materiali garantiscono macinazioni esenti da metalli e/o macinazioni di prodotti anche particolarmente duri e/o abrasivi.
3. Elevato grado di automazione
Fin dall’alba dei tempi, l’uomo ha cercato di sgravarsi dal lavoro manuale. Naturalmente, tale legittima aspirazione non ha potuto trovare soddisfazione fino a quando la tecnologia non ha saputo offrire delle risposte affidabili.
In determinati contesti, dove il numero di analisi giornaliere è particolarmente rilevante, uno strumento automatico è in grado di portare un valore aggiunto importante, permettendo al responsabile di laboratorio di dedicare ore uomo su altre attività a maggior valore aggiunto.
Uno strumento automatico sarà sicuramente più costoso rispetto agli equivalenti manuali o semi automatici. Grazie all’analisi costo/beneficio sarà presto evidente se il surplus di investimento iniziale verrà ripagato e in quanto tempo.
Nei moderni laboratori di analisi si cerca oggigiorno di automatizzare il più possibile. Questa esigenza nasce soprattutto per sollevare gli analisti dalle attività manuali, spesso noiose e poco produttive. Grazie all’automazione di certe analisi di routine di laboratorio, si sfrutta meglio il lavoro e si aumenta la produttività.
L’analizzatore a flusso continuo segmentato SAN++ di Skalar Analytical BV è uno strumento in grado di automatizzare le procedure e le analisi chimiche per via umida (Wet Chemistry). Gli analizzatori Skalar San++ a flusso continuo segmentato CFA aumentano la produttività del laboratorio grazie alla determinazione automatica di un’ampia gamma di parametri delle acque, tra i quali il contenuto in fenoli, nitrati, nitriti, ammoniaca fosfati, Cromo IV e così via. Questo strumento ha inoltre il vantaggio di eseguire automaticamente e in linea la gran parte del pretrattamento dei campioni. La tecnica CFA esegue tutte le fasi della procedura analitica (ISO) con vetreria di reazione da 1 a 2 mm di diametro e offre tutte le possibilità di preparazione del campione in modo altamente integrato e modulare, con ripetibilità eccezionale. Lo strumento è dotato di autocampionatori con pre/post diluizioni, ed è quindi in grado di effettuare analisi anche overnight, analizzando fino a 30 campioni all’ora di differenti analiti contemporaneamente con la massima accuratezza dai (SUB) ppb ai ppm arrivando a ridurre il costo per analisi a circa 0,01 € a campione.
Emme 3 propone una vasta gamma di strumenti ad alto grado di automazione.
Si pensi, a esempio, alle piattaforme robotiche SP2000 di Skalar Analytical BV. Con SP2000, Skalar offre soluzioni flessibili e avanzate per eseguire test analitici di routine su differenti tipi di campione come acque potabili, acque superficiali, acque industriali, acque reflue, suolo, ecc.
I sistemi possono essere configurati per gestire qualsiasi capacità di analisi, a esempio si possono gestire fino a 198 bottiglie per BOD oppure da 24 a 336 test kit possono essere analizzati in un solo lotto di analisi.
Quali sono i vantaggi di tali soluzioni?
- Aumento della produttività del laboratorio
- Aumento della qualità dei risultati
- Riduzione significativa degli errori operativi
- Riduzione e precisa definizione dei tempi di analisi
- Diminuzione del lavoro manuale
- Semplicità di utilizzo e di impostazione delle analisi giornaliere
- Riduzione dei costi/analisi
- Gestione dei dati in tempo reale mediante il software RoboticAccess™ dedicato a controllo dello strumento, manipolazione dei dati, calcolo dei risultati e controllo qualità
- Comunicazione e integrazione con sistemi LIMS
- Analisi eseguite in accordo alle norme EPA, ISO, ecc. Inoltre, possono essere integrati calcoli personalizzati
Robodis 2 di Erweka Gmbh è un sistema conforme a USP ed EP che consente l’esecuzione di test di dissoluzione in modalità completamente automatica. È possibile testare fino a 10 lotti (opzionalmente 20 o 40), con metodi USP 1 (basket) o USP 2 (paddle).
Il sistema è gestito dal software Disso.net, conforme a CFR 21 Parte 11. Il software controlla tutte le funzioni, inclusi i movimenti del braccio robotizzato, i sistemi analitici e l’elaborazione dei dati. Grazie al campionamento in parallelo possono essere impostati cicli di prova molto brevi.
Ecco i vantaggi di una soluzione robotizzata:
- Test altamente accurati e affidabili: migliora la sicurezza dei farmaci
- Test accelerati: evita i colli di bottiglia nel processo di rilascio dei lotti di produzione
- Esecuzione automatica di attività ripetitive: riduce l’affaticamento dell’operatore, consentendogli di concentrarsi su compiti a maggior valore
- Riduzione dei costi a lungo termine: RoboDis II si ripagherà in breve tempo
4. Bassi costi di gestione
Quello dei bassi costi di gestione è un argomento che solitamente va di pari passo con il precedente. Spesso infatti troviamo in commercio strumentazione che, pur avendo un basso costo di acquisto, richiede però l’uso di consumabili proprietari, oppure quantità di reagenti elevate, e quindi risulta poi costosa nell’uso quotidiano, oppure richiede tanto lavoro manuale. La filosofia di Emme 3 è diversa. I nostri strumenti non usano consumabili proprietari, per quanto è possibile, e lasciano all’utilizzatore ampi margini di scelta. Questo è un grande vantaggio, perché offre libertà d’uso e svincola l’acquisto dello strumento dal successivo di reagenti e consumabili. Un esempio è il sistema di idrolisi acida automatica HYDROTHERM® HT, che usa semplici filtri di carta per la filtrazione, senza obbligare all’acquisto di consumabili dedicati.
Un secondo aspetto dell’abbassamento dei costi di gestione è senz’altro quello legato alla bassa richiesta di manutenzione. Un esempio sono i mulini Fritsch, come a esempio lo splendido e versatile mulino a coltelli P-19, impiegato per impegnative macinazioni che richiedono forti azioni di taglio e di impatto. Nonostante l’uso gravoso cui può essere sottoposto tale strumento, la manutenzione è semplice e richiede una bassa spesa.
5. Sicurezza
Lavorare in sicurezza previene incidenti, permette di accelerare i ritmi di lavoro, e naturalmente, evita di dover ripetere le analisi. La salvaguardia dell’operatore per Emme 3 è da sempre al primo posto, qualunque sia lo strumento utilizzato. Emme 3 propone strumentazione da laboratorio conforme a tutti gli standard di sicurezza. Inoltre, ci sono soluzioni Premium che garantiscono livelli di protezione mai visti prima sul mercato. Si pensi a un distillatore Kjeldahl per analisi di azoto e proteine.
VAPODEST 500 di C. Gerhardt Co. Gmbh è in grado di effettuare un monitoraggio intelligente dell’alimentazione dell’acqua di raffreddamento, della posizione del tubo del campione, della funzione del generatore di vapore e del livello di riempimento dei serbatoi dei prodotti chimici; tutte le componenti del sistema soddisfano i più elevati standard di sicurezza; la funzione soft-start consente di contenere reazioni forti e per la gestione dei campioni cristallizzati; i serbatoi da 10 l e 20 l annullano la necessità di pericolosi travasi di sostanze chimiche.
Tra i prodotti messi a disposizione e in grado di rispondere ai criteri di sicurezza, il più importante è forse VacuSOG della Gerhardt. Lo strumento filtra e neutralizza i fumi acidi sviluppati durante la mineralizzazione Kjeldahl, evitando che essi si disperdano nel laboratorio. È quasi curioso, ma non del tutto inatteso, constatare che la salvaguardia degli analisti coincide con quella della cappa chimica, che non viene corrosa dai fumi dell’acido solforico e quindi dura di più.
Altro esempio di elevati standard di sicurezza e protezione è il Mulino Planetario a Sfere Pulverisette 5 Premium Line di Fritsch, strumento utilizzato per la preparazione del campione.
ServoLOCK è un sistema di bloccaggio che garantisce il controllo automatico del fissaggio delle giare all’interno del mulino. In caso di condizioni operative non corrette, la macchina si blocca prima dell’inizio della fase di macinazione e in caso di squilibrio si spegne automaticamente.
ServoLOCK si attiva con un solo movimento della mano premendo il morsetto. Il bloccaggio vero e proprio è motorizzato in maniera automatica dal mulino. Il vantaggio: ogni macinazione avviene sempre alle stesse condizioni senza necessità di avvitare o fissare le giare manualmente.
6. Rispetto delle normative vigenti
Il rispetto delle normative, all’interno del laboratorio, non significa semplicemente possedere un certificato di conformità, ma anche e soprattutto rispettare le norme internazionali. Acquistare uno strumento che lavora secondo la normativa vigente permette di risparmiare sui costi di accreditamento e così di generare più profitto. Facciamo qualche esempio.
Il PrimacsSNC-100 è l’ultimo analizzatore di Skalar, dotato di autocampionatore integrato a 100 posizioni. Lo strumento è in grado di determinare in modo completamente automatico il contenuto di Carbonio Totale (TC), Carbonio Organico Totale (TOC), Carbonio Inorganico Totale (TIC), Carbonio Elementare (EC/ROC) e Azoto Totale (TN), tutto in un’unica unità. Dotato di un innovativo sistema per eseguire l’acidificazione automatica dei campioni, offre la possibilità di determinare il contenuto di TC, TIC e TOC simultaneamente, in conformità alla norma UNI EN 15936 (UNI EN 13137). La tecnologia brevettata Skalar, basata su zone a temperatura controllata all’interno della fornace, consente di determinare sul medesimo campione di analisi il contenuto di Carbonio Elementare (EC/ROC), TOC e TIC applicando ai campioni speciali rampe di temperatura, in conformità alla normativa DIN 19359.
7. Flessibilità
Con “flessibilità” intendiamo la capacità di adattarsi alle diverse situazioni e al flusso di lavoro del laboratorio. Dotati di connessioni di rete, per scambiare dati con il gestionale del laboratorio e con il sistema LIMS, velocizzando le procedure, gli strumenti Emme 3 possiedono questa fondamentale caratteristica.
A tal proposito notiamo che anche la legislazione internazionale favorisce tale tendenza. In Italia, per esempio, pensiamo alla cosiddetta industria 4.0. A fronte di investimenti in tecnologia, il legislatore mette a disposizione degli importanti contributi finanziari, sotto forma di credito di imposta, al fine di incentivare la transizione delle aziende verso soluzioni più al passo con i tempi, a patto che queste aumentino la produttività. Uno degli aspetti fondamentali che un prodotto deve possedere, per essere considerato conforme all’industria 4.0, risiede nella capacità di integrarsi nei processi produttivi di un’azienda, aumentandone la produttività e l’efficienza. Lo strumento deve perciò diventare parte integrante del processo produttivo. A esempio, nel momento in cui esso viene utilizzato per il controllo qualità di una società manifatturiera, farmaceutica o alimentare, deve consentire al personale di lavorare in maniera più efficiente, sicura e funzionale. Il software deve permettere a esempio la manutenzione remota, ma soprattutto deve essere in grado di parlare con gli altri applicativi, come il gestionale o il LIMS del laboratorio. Questo è il motivo per cui il portafoglio prodotti Emme 3 contiene tante diverse soluzioni che rispettano tali requisiti. Qualche esempio?
Il distillatore Kjeldahl automatico VAPODEST® 500c, della C. Gerhardt, riceve le liste di campioni da analizzare in maniera del tutto automatica, attraverso la rete aziendale e restituisce i dati analizzati sul server del laboratorio, liberando gli operatori da una serie di noiose operazioni di scrittura dati e aumentando la produttività.
Analysette 22 NeXT di Fritsch Gmbh è l’ultima generazione di granulometri laser statici Fritsch. Il sistema modulare prevede un’unità laser compatta, detta banco ottico, da abbinare a una delle diverse unità di dispersione del campione, tra loro anche intercambiabili. Il processo di dispersione può avvenire in un flusso d’aria (unità di dispersione a secco) o in un liquido (unità di dispersione a umido). La scelta dell’unità di dispersione più appropriata viene effettuata dopo test specifici sui campioni.
Il software Analysette 22 NeXT contiene procedure operative standard completamente predefinite (SOP, in breve) per quasi tutte le attività di misurazione tipiche, rendendo il funzionamento particolarmente semplice. Tramite una maschera di input ben organizzata, l’utente è completamente libero e flessibile nel modificare le SOP per adattarsi perfettamente alle esigenze di misurazione.
Selezionando una SOP predefinita, a esempio, il processo di dispersione e la durata, la frequenza di misurazione e gli intervalli di tempo vengono impostati automaticamente. Per una regolazione flessibile è possibile anche selezionarlo liberamente insieme ad altri parametri, salvarlo come SOP separato e recuperarlo in qualsiasi momento. Il vantaggio: un livello di libertà completamente nuovo nella progettazione e strutturazione dell’intero processo di dispersione e misurazione, nonché riproducibilità semplice e affidabile della sequenza di misura. Infine, l’assegnazione individuale dei diritti utente consente di definire con precisione per l’utente l’accesso ai dati o la capacità di influenzare i processi di misurazione.
8. Affidabilità e supporto a lungo termine
Il fattore prezzo, nella scelta di uno strumento, è sicuramente un elemento importante da valutare. Il più importante? L’unico su cui basare la propria scelta? Per Emme 3, no. Non sempre, infatti, la soluzione più economica rappresenta la via migliore. Forse la più semplice, ma a discapito di cosa?
Affidabilità, sicurezza, efficienza, tecnologia e grado di automazione: questi elementi devono essere primariamente considerati per scegliere lo strumento o il sistema più adeguato alle necessità del proprio laboratorio. Scegliere uno strumento che sia affidabile è di fondamentale importanza. Più uno strumento è affidabile più il suo ciclo di vita può essere allungato. Ovviamente nessuno strumento è eterno e nessuno strumento è esente da manutenzione. La differenza tra uno strumento affidabile e uno strumento scarsamente affidabile risiede nella necessità di porre rimedio, lungo il proprio ciclo di vita, a problematiche, rotture e malfunzionamenti in modo ripetuto, con aggravi di costo ad appannaggio del cliente. Uno strumento che si può ritenere affidabile, al contrario, necessiterà esclusivamente di una manutenzione ordinaria programmata, basata sul principio di funzionamento della macchina e adeguata al reale utilizzo che ne viene fatto. Emme 3 offre ai propri clienti soluzioni su misura per garantire performance adeguate, accuratezza e precisione costanti nel tempo, grazie all’instaurazione di rapporti di fornitura duraturi.
Un esempio è Rudolph Research Analytical, sui cui prodotti vige la garanzia che le parti di ricambio saranno disponibili per 20 anni dopo la messa fuori commercio della strumentazione.
9. Criterio bonus: l’importanza del rimanere aggiornati sulle ultime novità
Emme 3 ha un ultimo consiglio per i propri lettori: restare aggiornati sulle novità proposte.
Periodicamente organizziamo webinar, seminari e corsi per i nostri clienti, che sono proprio l’occasione per presentare novità e applicazioni insolite e innovative. Crediamo fortemente che questo sia un valore aggiunto e ci impegniamo affinché il contenuto sia sempre informativo e interessante.